6/9/2022

PLASTICA: QUALI TIPOLOGIE ESISTONO E COME RICICLARLA

Tre bambini inseriscono delle bottiglie di plastica all’interno di un contenitore per il riciclo.

Le materie plastiche sono materiali costituiti da molecole con una catena molto lunga, detta polimero. I polimeri possono essere puri oppure miscelati con additivi; i più comuni sono quelli derivati dal petrolio, ma ve ne sono anche altri derivati da fonti alternative.
Esistono diverse tipologie di plastica e, a seconda della tipologia di polimero, cambia anche lo smaltimento e l’eventuale riciclo.

Termoplastiche e thermoset

La classificazione principale viene fatta dividendo le plastiche in due categorie, a seconda del comportamento delle resine al calore: le termoplastiche e le termoindurenti. Le termoplastiche con il calore ritornano allo stato “plastico” e possono, quindi, essere rimodellate e tornare solide una volta raffreddate nuovamente. Le termoindurenti, invece, dopo il raffreddamento induriscono in modo irreversibile e non possono più essere fuse o rimodellate; infatti, i polimeri si reticolano creando un legame irreversibile: questo significa che non possono essere fuse e rimodellate. Le termoplastiche, per loro natura, possono essere riciclate, mentre le plastiche termoindurenti no; fortunatamente, l’80% della plastica utilizzata rientra nella prima categoria.

Le termoplastiche più comuni usate negli imballaggi

Le termoplastiche sono suddivise a loro volta in sottocategorie, definite sulla base della composizione chimica, cioè del polimero che le costituisce. Il polimero viene indicato sull’imballaggio da un numero inciso o stampato sul prodotto, circondato dal un simbolo a forma di triangolo composto da frecce.

Simbolo Tipologia di plastica Descrizione
PET (1) simbolo PET (1)
Polietilene tereftalato
Il polietilene tereftalato o polietilentereftalato fa parte della famiglia dei poliesteri. E’ una resina termoplastica che appartiene alla famiglia dei poliesteri e, per le sue caratteristiche di trasparenza, resistenza e barriera ai gas, è particolarmente adatta alla produzione di bottiglie per bevande gasate e vaschette. Viene spesso utilizzata anche per film, tubi, vaschette, blister, contenitori ed imballaggi, etichette.
HDPE(2) simbolo HDPE (2)
Polietilene ad alta densità
Il polietilene (PE) è il più semplice tra i polimeri sintetici ed è la più comune fra le materie plastiche; il polietilene ad alta densità è formato da catene lineari, che conferiscono una maggiore resistenza e rigidità. Viene spesso utilizzato per prodotti per igiene come saponi e detergenti, per giocattoli, tappi, tubi per il trasporto di acqua e gas naturale.
PVC (3) simbolo PVC (3)
Cloruro di polivinile
Il polivinilcloruro è il polimero derivante dalla polimerizzazione del cloruro di vinile. Viene impiegato principalmente per realizzare tubi per l’edilizia, serramenti, pavimenti vinilici, pellicole rigide e plastificate per imballaggi e dischi fotografici.
LDPE (4) simbolo LDPE (4)
Polietilene a bassa densità
Appartiene alla famiglia dei polietileni, cioè dei polimeri ricavati dalla polimerizzazione dell’etilene. È molto utilizzato in manufatti flessibili come film e pellicole (da cui derivano anche sacchetti e buste), utilizzati sia per l’imballaggio che in agricoltura.
PP (5) simbolo PP (5)
Polipropilene
È una delle plastiche più comuni sul mercato e ha trovato le sue più vaste applicazioni nella forma isotattica. E’ particolarmente resistente, per questo si ritrova in moltissimi oggetti di uso comune in plastica, come contenitori alimentari (scatole e tupperware), giocattoli e articoli per la casa.
PS (6) simbolo PS (6)
Polistirene
Detto anche polistirolo, è il polimero (termoplastico) dello stirene, conosciuto anche come Styrofoam. Viene utilizzato per realizzare un gran numero di manufatti, come stoviglie e bicchieri usa e getta, scatole per alimenti e imballaggi.
MIX (7) simbolo MIX (7)
Altre plastiche
Questa dicitura viene utilizzata per indicare i tipi di plastica per i quali non è stato previsto un codice di riciclo specifico o le loro combinazioni, come ad esempio una vaschetta composta da uno strato esterno di PET e uno interno di PE-LD. Esempi di polimeri utilizzati per produrre imballaggi per i quali non è stato definito un codice di riciclo specifico sono: Polimetilmetacrilato (PMMA), Policarbonato (PC), Acido polilattico (PLA).

P&G e la gestione dei rifiuti

La gestione dei rifiuti è uno dei pilastri dell’impegno di P&G per lo sviluppo sostenibile. I fronti sui quali lavora sono la creazione di packaging sostenibili, il sostegno della raccolta differenziata, il progetto “Zero rifiuti in discarica” e la ricerca di soluzioni per il riciclo della plastica. Già dal 2010, P&G si è data l’obiettivo di azzerare i rifiuti di produzione e consumo conferiti in discarica da tutti gli stabilimenti produttivi; oggi nessuno degli stabilimenti smaltisce i rifiuti in discarica.

Per quanto riguarda l’utilizzo di plastica, l’impegno è quello a ridurre del 50% entro il 2030 l’uso di plastiche vergine derivata dal petrolio negli imballaggi e parallelamente di aumentare l’utilizzo di plastiche riciclate. Inoltre, P&G ha inventato una tecnologia che riporta il polipropilene usato allo stato puro e sta affiancando un consorzio nell’adozione di una tecnologia nell’ambito della raccolta differenziata.

Una bambina inserisce una bottiglietta all’interno del bidone per la raccolta differenziata della plastica.

Holy Grail e PureCycle: i progetti di P&G

Con Holy Grail, progetto premiato nel campo dell’innovazione del packaging sostenibile, P&G racconta l’impegno per risolvere il problema della separazione di prodotti e materiali dopo la raccolta, uno dei grandi limiti al riciclo. Il progetto, che prevede dal 2016 una coalizione di aziende sotto la guida della Ellene MacArthur Foundation, si è concentrato sull’utilizzo di tecnologie basate sui digital watermark. Grazie a questi sistemi, dei lettori ottici possono analizzare in frazioni di secondo le caratteristiche di ogni prodotto, garantendo una separazione e trattamento ottimali.

Insieme a PureCycle, invece, P&G ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria che separa colori, odori e contaminanti dai rifiuti di plastica, trasformandoli in polipropene riciclato ultra-puro. PureCycle, di fatto, riporta la plastica al suo stato originario, chiudendo perfettamente il cerchio. A dimostrare che le applicazioni sono molte, nel 2019 PureCycle Technologies ha annunciato di aver trasformato con successo la moquette di scarto della sua Feedstock Evaluation Unit in polipropilene ultra-puro grazie alla tecnologia PureCycle, inventata da Procter & Gamble. La possibilità di utilizzare questa tecnologia su scala industriale è una grande opportunità nell’ambito del riciclo.