29/11/2021

Come fare correttamente la raccolta differenziata

gettare i rifiuti negli appositi contenitori - immagine

Quante volte ci siamo chiesti: “Dove lo butto?”. Di solito capita con le confezioni di materiale “misto”, come i sacchetti in carta-plastica dei biscotti o il tetrapak del latte; mentre ci sentiamo più sicuri con i materiali “tradizionali”, come la carta, il vetro o i metalli. Anche la raccolta differenziata della plastica può essere critica perché non tutti gli oggetti in plastica possono essere riciclati tramite la differenziata: ciò che non è imballaggio, infatti, non va buttato nel bidone della plastica ma nel secco non riciclabile (ad esempio biro esaurite, giocattoli e attrezzi da cucina rotti).

Capita però di non sapersi regolare, di avere dubbi su come fare la raccolta differenziata: non sempre possiamo affidarci al nostro buon senso. In più, a fronte di una normativa nazionale sulla gestione dei rifiuti, esistono tante differenze locali perché sono le Regioni e i Comuni a regolamentarla in pratica. Quindi certe abitudini sulla raccolta differenziata che abbiamo a casa, possono non essere più valide in ufficio, in vacanza o quando traslochiamo in un’altra città. Con questo blog post vogliamo aiutarvi a fare chiarezza, fugando i dubbi più comuni e condividendo qualche suggerimento per evitare errori nella raccolta differenziata.

Cos’è la raccolta differenziata?

La raccolta differenziata è la suddivisione dei rifiuti domestici in base al tipo di materiale: un piccolo impegno a cui siamo chiamati ogni giorno per facilitare, in seguito, il trattamento dei materiali riciclabili.

Perché fare la raccolta differenziata? È importante per:

  • Riciclare e recuperare la maggior quantità possibile di materiali.
  • Ottimizzare i processi di riciclaggio, in modo che niente li rallenti o danneggi.
  • Risparmiare risorse evitando di estrarre materie prime e dando nuova vita ai materiali, che si trasformano in “materie prime seconde”.
  • Minimizzare la quota di rifiuto secco indifferenziato destinato alla discarica o al termovalorizzatore.
  • Non rischiare sanzioni da parte dell’azienda che gestisce i rifiuti.

Tutto ciò si traduce in un circolo virtuoso che limita il problema delle discariche e degli inceneritori – con le relative ricadute su ambiente e salute – e inquina meno. Il fine ultimo è lasciare alle generazioni future un pianeta più pulito e far sì che le sue risorse non vengano sprecate, ma sfruttate nel modo più efficiente. Tutto questo dipende da noi, cominciando da casa nostra e da piccoli gesti quotidiani che fanno la differenza.

Quali sono i materiali riciclabili o che possono essere recuperati grazie alla raccolta differenziata? La plastica, la carta e il cartone, i metalli come l’alluminio e l’acciaio, il vetro, i materiali composti (o poliaccoppiati), i rifiuti organici o “umido”.

Come fare la raccolta differenziata?

Dunque come smaltire i rifiuti domestici, o meglio, come fare la raccolta differenziata? A seconda di dove abitiamo ci sono delle regole da rispettare: modalità per separare i materiali, contenitori da usare, giornate/orari per conferire i rifiuti e così via. Dobbiamo sempre fare riferimento al materiale informativo, al sito web e all’assistenza clienti dell’azienda che cura la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sul territorio, anche quando abbiamo delle incertezze su dove buttare una certa confezione.

I materiali di cui sono fatte le confezioni, infatti, non sempre sono riconoscibili a colpo d’occhio, ma le etichette dei prodotti possono darci una mano a identificarli grazie ad appositi simboli della raccolta differenziata e codici del riciclo. L’entrata in vigore del decreto legislativo 116 del 3 settembre 2020 renderà l’etichettatura ambientale obbligatoria per tutti gli imballaggi, che dovranno essere opportunamente etichettati sia per facilitarne la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio, sia per fornire una corretta informazione ai consumatori.

Sul packaging dei prodotti troviamo diversi simboli, come ad esempio quello di un omino che getta il rifiuto in un cestino che le aziende possono scegliere di utilizzare per invitare i consumatori a “non disperdere nell’ambiente”; il ciclo di Möbius, simbolo internazionale che indica la riciclabilità del materiale e il contenuto di materiale riciclato espresso in percentuale; il Green Dot, o doppia freccia circolare, presente sui prodotti importati dai paesi europei che aderiscono al Packaging Recovery Organization Europe; il triangolo composto da frecce abbinato a numeri e sigle, che identificano il materiale dell’imballaggio (ad esempio 5 PP, ossia polipropilene, o 21 PAP, cioè cartone).

Tris riciclo
In ordine: Tidy Man, Ciclo di Möbius, Green Dot

I materiali composti (o poliaccoppiati) come il tetrapak sono uno dei tipici casi di dubbio o errore nella raccolta differenziata. Quando abbiamo un dubbio su come fare la raccolta differenziata, teniamo sempre come riferimento le disposizioni del Comune. In ogni caso, ecco alcuni consigli sempre validi per farla al meglio:

  • Ridurre i volumi: appiattire le scatole di cartoncino e cartone; schiacciare le bottiglie di plastica per lungo, non accartocciarle etc.
  • Pulire i residui di cibo dagli imballaggi di alluminio e plastica.
  • Dividere i materiali diversi di una stessa confezione, ad esempio togliendo l’etichetta cartacea dalla bottiglia di plastica.

Il nostro impegno per lo sviluppo sostenibile

Il futuro del nostro pianeta è una questione cruciale e urgente, perciò tutti dobbiamo essere parte della soluzione: da un lato i consumatori, scrupolosi nel fare la raccolta differenziata, dall’altro le aziende, impegnate sia a contenere al massimo l’impatto ambientale di processi e prodotti, che a supportare i consumatori nel corretto smaltimento dei prodotti.

La prima regola per fare correttamente la raccolta differenziata è tentare di ridurre al minimo la quantità di rifiuti che produciamo. Questo non significa solo suddividere nel modo giusto i materiali riciclabili, ma anche scegliere a monte i prodotti con involucri più sostenibili: che impiegano meno materia prima, più semplici, riutilizzabili, realizzati con materiali riciclati, riciclabili o compostabili.

Siamo consapevoli del nostro ruolo all’interno di un’economia circolare, dove i rifiuti vanno reintegrati il più possibile nel ciclo produttivo, così che lo smaltimento in discarica diventi un’alternativa marginale rispetto al riciclo dei rifiuti e al loro recupero.

Già nel 2018 l’86% del nostro packaging era riciclabile, entro il 2030 vogliamo arrivare al 100% di imballaggi riciclabili o riutilizzabili. Non solo, entro la stessa data ridurremo del 50% l’uso di plastica vergine derivata dal petrolio, grazie a confezioni più leggere, un maggior uso di plastica riciclata (PCR, plastica riciclata post-consumo) e materiali alternativi. Proprio per trovare soluzioni innovative che pongano fine ai rifiuti di plastica nell'ambiente, dal 2019 facciamo parte dell’organizzazione no profit Alliance to End Plastic Waste.

Ecco due dei frutti del nostro impegno nella ricerca e nello sviluppo di un packaging sempre più sostenibile:

  • HolyGrail, progetto per facilitare lo smistamento dei diversi tipi di plastica negli impianti di riciclaggio, pluripremiato per l’innovazione nel packaging sostenibile.
  • PureCycle, tecnologia rivoluzionaria che elimina colori, odori e contaminanti dai rifiuti di polipropilene trasformandoli in polipropilene riciclato ultrapuro, completamente diverso dal materiale riciclato standard, grigio e di bassa qualità.