28/8/2023

L’educazione ambientale per decostruire le abitudini poco sostenibili

Un cartellone con i simboli del riciclo realizzato nell’ottica di un’educazione ambientale

Insieme all’attenzione per l’ambiente, negli ultimi anni è cresciuta anche la consapevolezza che spesso ci mancano la sensibilità e le conoscenze pratiche per capire come adottare comportamenti più sostenibili nel quotidiano.

Il desiderio e l’intenzione ci sono, ma non sempre è intuitivo capire come prendere la via del rispetto per l’ambiente; se da un lato abbiamo conoscenze tecniche che ci mancano, dall’altro c’è anche una componente di pregiudizi. Siamo abituati ad agire in un determinato modo e non ci viene nemmeno in mente che vi siano altre opzioni. Magari abbiamo sempre viaggiato in auto anche per tragitti brevi, a costo di rimanere incolonnati nel traffico, oppure abbiamo sempre lavato il cotone a 40° senza considerare detersivi che permettono il lavaggio a freddo.

Per questo, fare un lavoro di decostruzione è importante e in questo l’educazione ambientale ci è di grande aiuto. A volte alcuni consigli possono sembrare ovvi, ma anche le cose ovvie aiutano a rendersi conto di quante scelte poco sostenibili facciamo ogni giorno.

Le normative europee e l’attenzione per l'educazione ambientale

Nel 2015 l’Assemblea Generale dell’ONU, a seguito della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile (Rio+20) tenutasi a Rio de Janeiro nel 2012, ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che definisce 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Tra questi il numero 4 è dedicato all’istruzione e, uno dei suoi sottopunti, evidenzia l’importanza di diffondere una cultura della sostenibilità che promuova i principi di inclusività, di pace e di uguaglianza, in stretto legame con l’educazione alla cittadinanza globale.

Per questo motivo, l’UNESCO in primis ha lanciato diversi programmi dedicati all’educazione ambientale per conseguire gli obiettivi imposti dall’Agenda.

Educazione ambientale e bambini: insegnare già nelle scuole

Prima di sensibilizzano gli individui a pratiche di consumo responsabile e di sostenibilità ambientale, più facile sarà per loro assimilarle. Per queste molte scuole hanno o stanno implementando progetti e lezioni dedicate all’educazione ambientale. Ogni istituto ha il suo approccio, anche a seconda del grado, ma sicuramente uno dei più apprezzati sembra essere quello pratico. Se, infatti, una lezione frontale di educazione ambientale potrebbe essere noiosa, soprattutto per i bambini più piccoli, laboratori ed esperienze pratiche tendono a restare nella memoria degli studenti e a creare un maggior coinvolgimento.

Tra i progetti più interessanti ed efficaci abbiamo le Aule Natura, realizzate da WWF Italia, con il supporto di P&G. Si tratta sostanzialmente di spazi interni agli istituti scolastici dove i bambini e i ragazzi possono entrare in contatto con la natura acquisendo conoscenze e sensibilità. In queste aule all’aperto vengono realizzati dei microhabitat in cui gli studenti possono osservare le relazioni tra le diverse forme di vita.

Educazione ambientale, non solo per i più giovani

Educazione ambientale e sensibilizzazione alle tematiche della sostenibilità non sono un qualcosa che riguarda solo i giovani o le scuole, ma tutti. Ad ogni età è importante saper mettere in discussione le proprie abitudini e mantenere una buona apertura verso nuove conoscenze. L’ideale è partire dalle cose piccole, come le abitudini quotidiane; sembrano irrilevanti, ma i gesti che ripetiamo ogni giorno hanno un peso sull’ambiente.

Per questo P&G ha realizzato la guida al consumo responsabile Pianeta=Casa, volta proprio a educare le persone ad adottare comportamenti sostenibili nelle mura domestiche. Ma non solo, insieme a Gamindo ha creato anche un videogioco incentrato sul consumo sostenibile nelle faccende di casa: Green Home. Non esiste, infatti, un solo modo di documentarsi o imparare, anzi, spesso i giochi e l’intrattenimento in generale sono una delle forme che rendono più facile l’apprendimento, anche da adulti.