14/11/2022

Aule Natura: il progetto educativo WWF sostenuto da P&G

Alcuni bambini accanto al laghetto dell’Aula Natura di Roma realizzata dal WWF con il supporto di P&G

Le Aule Natura sono spazi verdi che prendono vita dalla riqualificazione dei giardini scolastici abbandonati o degradati e che possono essere utilizzati come luogo di apprendimento; qui, attraverso alcuni elementi naturali che li caratterizzano, vengono creati dei veri e propri microhabitat. Questi spazi, multisensoriali e multidisciplinari, incentivano il coinvolgimento degli studenti in attività educative all’aria aperta e permettono loro di entrare in contatto con diverse forme viventi.

Il progetto Aule Natura è stato ideato dal WWF Italia e supportato da diverse aziende, tra le quali P&G; grazie a questa iniziativa vengono donate alle scuole italiane aule all’aperto dove bambini e ragazzi possano giocare, imparare, relazionarsi con i compagni e riconquistare il rapporto con la natura.

Alcuni bambini toccano le piante dell’Aula Natura di Roma realizzata dal WWF con il supporto di P&G

Sin dall’inizio del XX secolo, studiosi ed educatori hanno evidenziato l’importanza del rapporto tra bambini e natura, i quali dovrebbero viverla e non solo studiarla o ammirarla da lontano, ciò che si è fatto sempre più raro con l’imporsi della vita civilizzata e urbanizzata. Vivere la natura, infatti, permette al bambino di sperimentare esperienze sensoriali diverse e di sviluppare una maggiore sensibilità per il mondo che lo circonda, ma anche di raffinare il proprio equilibrio psico-fisico.

Come nascono le Aule Natura di P&G per l’Italia

Un gruppo di bambini nell’Aula Natura di Codogno realizzata dal WWF con il supporto di P&G

La prima aula natura è stata realizzata a Bergamo nel settembre del 2020. A ispirare questo progetto sono stati due fattori: da un lato la pandemia e dall’altro lo stato d’essere di molti cortili scolastici italiani.

La pandemia di Covid-19, il conseguente lockdown e le misure di sicurezza hanno fatto emergere un bisogno di spazi ampi da condividere in totale sicurezza, distribuiti in ogni parte del Paese per garantire uguaglianza e pari opportunità.

Dall’altro lato, ad oggi in Italia sono presenti più di 40.000 cortili scolastici: molti di questi sono inagibili o ridotti a un piccolo spiazzo, spesso cementificato, usato unicamente per il breve tempo della ricreazione. Inoltre, da una stima del WWF, risulta che negli edifici scolastici ci sono più di 64,5 milioni di metri quadri esterni che, se messi in sicurezza e riqualificati, possono essere impiegati per attività didattiche.

Un nuovo bisogno di spazi e un abbondare di terreni non utilizzati hanno dato vita a questo progetto. Ad oggi le aule natura già agibili sono 26, distribuite in diverse regioni d’Italia; ma il numero è destinato a salire a oltre 50 entro il 2024, come annunciato in occasione del lancio della partnership tra WWF Italia e P&G Italia. Ad ottobre 2022 sono oltre 5.000 i mq riqualificati e più di 11.000 i bambini che ne beneficiano.

Come sono fatte le aule natura

Giardino scolastico di Torino con un laghetto, casa degli insetti, cartello educativo, tavoli e sedie in legno

Le scuole che aderiscono al progetto devono poter offrire uno spazio di almeno 80 metri quadrati che consente di riprodurre differenti microhabitat in cui gli studenti possono osservare varie forme viventi, piante o animali, e le relazioni che le collegano fra loro. I moduli educativi, che possono essere adattati in base a contesto ed esigenze, sono molteplici:

  • Una siepe, costituita da arbusti o piccoli alberi;
  • Un condominio per insetti, cioè strutture di dimensioni ridotte realizzate con materiali naturali che offrono rifugio a questi piccoli animali;
  • Cassette nido per uccelli, realizzate in legno, utili a fornire un luogo sicuro per la nidificazione;
  • Bat box, sempre in legno, ideate per il rifugio durante la notte dei pipistrelli;
  • Piante aromatiche;
  • Un giardino di farfalle, ovvero un insieme di piante locali in grado di attirare questi insetti;
  • Uno stagno o un laghetto;
  • Un gazebo, diversi tavoli e sedie;
  • Sentieri che attraversano lo spazio verde;
  • Pannelli didattici;
  • Un orto didattico, ovvero cassoni pieni di terra dove si possono piantare diverse tipologie di semi;
  • Una piccola serra;
  • Un banco da lavoro.

Dal momento che questo progetto si pone come obiettivo di avere anche un impatto positivo su un’intera comunità, le scuole che possono prendervi parte devono avere alcune caratteristiche ben precise delineate dal WWF Italiadelineate dal WWF Italia.