3/10/2022

Economia circolare:
cos’è e a che punto siamo in Italia

Con il termine economia circolare si intende un modello di produzione e consumo che implica: condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Un modello economico che estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo: Infatti, una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono idealmente reintrodotti in un nuovo ciclo economico, in modo che si possa continuare a riutilizzarli generando ulteriore valore.

Al contrario della tradizionale economia lineare, che si fonda su estrazione-produzione-consumo-smaltimento con conseguente uso illimitato di risorse, l’economia circolare non chiede un consumo continuativo e crescente delle risorse naturali, ma prevede una struttura economico-sociale che consenta l’auto-rigenerazione. La filosofia alla base di questo modello è fare in modo che i prodotti e le materie mantengano il proprio valore nel ciclo economico il più a lungo possibile.

Il percorso verso questa tipologia di modalità produttiva è complesso e richiedere sicuramente uno sforzo da parte di governi e amministrazioni nel lavorare in sinergia fra loro, con le aziende e le no-profit, verso obiettivi comuni, ma anche dei media e dei cittadini che devono, i primi fare comunicazione corretta e chiara sulle tematiche del riuso, i secondi prendere sempre più consapevolezza di queste stesse tematiche.

Logo dell’economia circolare

L’economia circolare in Italia, fra strategia e risultati

Negli ultimi anni c’è stata una sempre maggiore presa di consapevolezza in merito alla scarsità delle risorse e all’aumento crescente di richiesta di materie prime; se la situazione restasse invariata, entro il 2050 sarebbero necessari tre pianeti per riuscire a soddisfare le necessità dell’uomo. Per questo, passare a un modello di economia circolare è diventato uno dei principali obiettivi in materia di sostenibilità.

I vantaggi dell’economia circolare

Innanzitutto, un modello di economia circolare consentirebbe di riutilizzare le risorse, in modo da recare un impatto notevolmente ridotto sulle risorse del nostro pianeta.

  • L’economia circolare, se adottata, può avere un impatto positivo anche sul clima. Un modello circolare gioverebbe anche alle aziende, che tramite riuso e riciclo potrebbero risparmiare sulle spese.
  • Incrementerebbe l’occupazione: secondo le stime dell’UE, grazie all’economia circolare potrebbero andare a crearsi 700.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030.
  • Darebbe una spinta all’innovazione e alla crescita economica.
  • I consumatori potranno avere accesso a prodotti più durevoli e innovativi.

Il Piano d’azione per l’economia circolare dell’UE

Per questi motivi, parallelamente all’obiettivo dell’UE di neutralità climatica entro il 2050 previsto dal Green Deal, la Commissione Europa nel 2021 ha proposto un pacchetto di misure per accelerare il passaggio a un’economia circolare, il “Piano d’azione per l’economia circolare”. Questo documento stabilisce alcune misure integrative per raggiungere un’economia a zero emissioni, sostenibile, libera dalle sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. Sono anche incluse alcune normative sul riciclo e obiettivi vincolanti in materia di impronta ecologia dei materiali da raggiungere entro il 2030.

Nel marzo 2022, la Commissione Europea ha pubblicato il primo pacchetto di misure per accelerare la transizione verso un'economia circolare. Le proposte del Piano includono il potenziamento dei prodotti sostenibili, la responsabilizzazione e l’attribuzione di maggior potere ai consumatori – anche attraverso il “diritto alla riparazione” –, la revisione del regolamento sui materiali da costruzione e una strategia sui tessuti sostenibili.

L’economia circolare in Italia: a che punto siamo?

In Italia, nel 2021 è stata ideata una nuova Strategia nazionale per l’economia circolare incentrata su eco-progettazione ed ecoefficienza: essa definisce nuovi mezzi amministrativi e fiscali per potenziare il mercato di materie prime e seconde, punta sulla responsabilizzazione del produttore e del consumatore e mira a diffondere pratiche di condivisione e di “prodotto come servizio”.

Ad oggi, fra le 5 principali economie europee, stando agli indicatori più importanti della circolarità, l’Italia si posiziona al primo posto, insieme alla Francia. Infatti, secondo quanto emerge dal Rapporto nazionale sull'economia circolare in Italia redatto dal CEN (Circular Economy Network), nel 2020 la percentuale di riciclo dei rifiuti è arrivata al 68%, il dato più elevato dell’UE, mentre il tasso di utilizzo di materie riciclate è al 21,6%, contro il 12,8% della media europea.

P&G e l’economia circolare in Italia

In un’ottica di consapevolezza dell’importanza dell’ambiente e delle sue risorse per il futuro dell’umanità, P&G presta particolare attenzione a mettere in atto un cambiamento positivo in fatto di consumi, riuso e salvaguardia.

L’economia circolare è un gioco di squadra

In collaborazione con Corepla è stato realizzato ad Explora, il museo dei bambini di Roma, il progetto L’economia circolare è un gioco di squadra. L’exhibit educativo all’interno del museo consiste in 8 postazioni che consentono di approfondire tutte le fasi dell’economia circolare: materia prima, progettazione, produzione, distribuzione, consumo, raccolta, riciclo e il rifiuto residuo. Si parte dalla plastica riciclata come materia prima, con l’obiettivo di ottenere la minor quantità di rifiuto possibile. Accanto alle postazioni è presente un totem interattivo, che permette ai bambini di conoscere meglio l’economia circolare con consigli pratici da applicare a casa, a scuola e nel quotidiano.

Una bambina interagisce con il totem interattivo nel museo per bambini Explora di Roma, nell’ambito del progetto di P&G L’economia circolare è un gioco di squadra.

Il progetto è incentrato sull’educazione e la sensibilizzazione dei più giovani e cerca di trasmettere l’importanza del recupero e del riutilizzo degli imballaggi di plastica nell’ottica di uno sviluppo sostenibile per il Pianeta. Tra gli obiettivi di P&G, infatti, vi è proprio quello di guidare i consumatori verso un uso più consapevole delle risorse; in quest’ottica, naturalmente, non possono essere lasciati indietro i giovani, il cui contributo è fondamentale.

L’impegno nella formazione dei leader del futuro

Procter & Gamble Italia investe continuamente nella formazione manageriale per sensibilizzare manager e studenti universitari sulla sostenibilità aziendale e l’economia circolare.

Le strategie per rendere un business circolare-guarda il video

Clicca sulla foto per vedere il video.


Uno dei moduli del certificate program “Manager della transizione ecologica”, in partnership con l’EIIS, è interamente dedicato all’economia circolare, e offre la possibilità ai partecipanti di dialogare con uno dei nostri senior scientist, condividendo le best practice di P&G in Italia e nel mondo.

P&G e l’economia circolare nel mondo: HolyGrail 2.0

HolyGrail è una soluzione rivoluzionaria per rendere più efficiente la raccolta differenziata e migliorare il processo di riciclo della plastica.

Il progetto HolyGrail, premiato dai più importanti premi sull’innovazione nel campo del packaging sostenibile, racconta dell’impegno coordinato per risolvere uno dei più gravi ostacoli al riciclo della plastica: l'efficace separazione dei prodotti e materiali dopo la raccolta.

Nel 2016, Gian de Belder – esperto di sostenibilità di Procter & Gamble - ha messo insieme una coalizione di aziende sotto l’egida della Ellene MacArthur Foundation. Il progetto si è concentrato sull’utilizzo di avanzate tecnologie basate sui digital watermark. Grazie a questi sistemi, dei lettori ottici possono analizzare in frazioni di secondo le caratteristiche di ogni prodotto, garantendo una separazione e trattamento ottimali.