30/11/2022

Tutti possono se vogliono: la disabilità tra normalità e adattamento

Aspiriamo a creare una cultura della disabilità, dentro e fuori P&G. Ci impegniamo nel rendere il nostro ambiente ancora più inclusivo, e questo è possibile grazie al prezioso contributo delle nostre persone. Seppur ci siano ancora tante prime volte, abbiamo imparato a non fermarci davanti alle difficoltà e alla paura di ciò che non conosciamo, trasformandola in curiosità.

In occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità, abbiamo voluto soffermarci a riflettere su una delle recenti esperienze che ci ha toccati da vicino.

“Ogni azienda dovrebbe trasfare la paura di ciò che non conosce in curiosità”.

Sono le parole che spesso ci ricorda Manuele Bravi, dipendente P&G oggi parte del team commerciale affetto da ciecità completa dall’età di 6 anni per via di una retinite. La determinazione che cela la sua storia è per le persone di Procter&Gamble Italia fonte di grande ispirazione.

La storia di Manuele, dipendente P&G

Tutti possono se vogliono, in qualsiasi momento della propria vita. Così nel 1996, da bambino, Manuele è tornato a giocare come faceva prima di diventare non vedente, così come da ragazzo si è avvicinato allo sport arrivando a competere nel nuoto a livello nazionale e internazionale. Riadattarsi al contesto esterno per costruire il proprio presente, questa è stata la sfida più grande, in particolar modo quando ha deciso di trasfersi da solo a Milano per conseguire la laurea magistrale in psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Questo percorso ha reso possibile la gestione dell’imprevedibilità in maniera più elastica, tra cui anche essere indipendente all’interno della sede generale di P&G a Roma pur lavorando la maggior parte del suo tempo in smart sworking da Milano.

Pur non andando spesso in ufficio, ho costruito un rapporto bellissimo con tante persone. Ogni volta che devo rientrare a Milano mi dico che non vedo l’ora di tornare. È così bello incontrarsi e conoscersi che mi sprona ogni volta a scoprire con i miei sensi ogni piano e ogni corridoio della sede pur andando potenzialmente incontro a qualche imprevisto!

Foto di gruppo dei dipendenti P&G

L’incontro con P&G e le prime esperienze

In pieno lockdown, in un momento complesso per l’azienda così come per Manuele, costretto ad abbandonare l’autonomia finalmente raggiunta a Milano per tornare a Rimini dalla sua famiglia, avviene l’incontro con Procter&Gamble Italia all’Inclusion Job Day, career day dedicato alle categorie protette a cui P&G partecipa da diversi anni.

“Il lockdown mi ha messo difronte al mio non essere pronto a tutto. Abbiamo tutti la possibilità di imparare a cogliere quello che c’è nel momento presente senza giudizio, e accoglierlo”.

Durante il colloquio virtuale, il modo di parlare di Manuele, con un linguaggio estremamente descrittivo e ricco di immagini, ha completamente stravolto tutti i paradigmi che la Talent Acquisition Manager di P&G aveva in mente in quel momento. “Questo ragazzo doveva a tutti i costi entrare nel mondo di P&G” aveva detto, “la sua resilienza e intelligenza emotiva potrà contribuire in maniera significativa all’organizzazione”. Nel tempo, il relazionarsi di Manuele con i diversi team in P&G, ha fatto si che molti dei bias dei P&Gers fossero spazzati via dalla voglia di eplorare un nuovo mondo ricco di stimoli e punti di vista inediti.

Il lungo processo di onboarding fu una doppia sfida, in primis per la Compagnia, che parallelamente all’inserimento in azienda di Manuele si dovette cimentare in un vero e proprio inserimento digitale scoprendo il tipo di supporto tecnologico necessario per questa nuova risorsa, sperimentando continuamente e arrivando a una personalizzazione completa, imparando che ogni disabilità seppur apparentemente uguale è unica nel suo genere.

A distanza di quasi due anni, Manuele oggi continua ad apportare un prezioso contributo all’interno di P&G, rendendo l’organizzazione più curiosa e inclusiva, a partire dagli aspetti che sono tutto oltre che banali, come trovare degli escamotage tecnici per rendere accessibile un’immagine all’interno di un’email, o utilizzare un linguaggio più inclusivo durante le presentazioni di business, narrando il contenuto delle slide e non limitandosi a un semplice “come potete vedere dal grafico”, o contribuendo a rendere le nostre piattaforme accessibili a tutti, come ad esempio il magazine P&G Italia News fruibile anche da persone non vedenti dal suo ultimo numero.

I workshop esperienziali in P&G

Foto del Workshop Grooming di P&G

I diversi workshop interni organizzati per alcuni dei brand di P&G hanno consentito a manager e leader di simulare un’esperienza di acquisto con il solo aiusilio di una sintesi vocale, dando vita a un pensiero critico e pragmatico per generare idee nell’ambito della comunicazione, del processo di acquisto e dell’accessibilità dei prodotti con una nuova visione.

Fin da subito mi sono reso conto di come l’azienda non fosse uguale a se stessa ogni giorno. Ogni giorno c’era una sfida diversa, un ascolto, un’attenzione e una volontà di mettersi in gioco, facendo esperienza senza timore delle cose che non si conoscono.

Foto del Workshop Hair Care di P&G

Nei giorni in cui Manuele si reca a Roma per lavorare in presenza con il suo team, i dipendenti di P&G venono letteralmente catapultati in mezzo all’azione, che si tratti di un meeting, di un caffè in area break o di un’uscita dopo il lavoro. L’essere travolti dall’incognita di ciò che non si conosce innesca una dinamica che aiuta ad allenare la creatività e a ricercare una collaborazione funzionale tra colleghi con diverse abilità.

C’è ancora molto da imparare, ma è grazie ad esperienze continue che le persone possono diventare poco a poco sempre più inclusive, nella vita lavorativa come in quella personale. Le esperienze sono un vero e proprio motore di cambiamento, basta viverne anche di molto semplici per entrare in contatto con una persona, qualsiasi siano le sfaccettature che la rendono unica.