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21/7/2025

Opportunità e vantaggi di una carriera internazionale in P&G

Mieke Merlevede, Vice President Finance di P&G Italia, racconta la sua esperienza internazionale in 23 anni di carriera in Procter & Gamble

Mieke Merlevede, Vice President Finance di P&G Italia, ci racconta la sua esperienza internazionale in 23 anni di carriera in Procter & Gamble

Procter & Gamble è una delle aziende leader nel settore dei beni di consumo, riconosciuta a livello globale per i suoi marchi iconici e l'impegno verso l'innovazione. Scegliere una carriera in P&G offre un'ampia gamma di opportunità, specialmente per coloro che desiderano intraprendere un percorso professionale internazionale.

Lavorare in P&G significa avere l'opportunità di collaborare con colleghi provenienti da tutto il mondo. Questa esposizione a diverse culture e punti di vista non solo arricchisce il proprio bagaglio personale, ma stimola anche la creatività e l'innovazione all'interno dei team di lavoro.

La mobilità internazionale non solo arricchisce il profilo professionale dei dipendenti, ma contribuisce anche a formare leader globali pronti a fare la differenza in un mondo sempre più interconnesso e in rapida e costante evoluzione.

Intraprendere una carriera internazionale: il racconto di Mieke Merlevede

Sono Mieke Merlevede, ricopro da 3 anni il ruolo di Vice Presidente Finanziario di P&G Italia (CFO), lavoro in P&G da 23 anni, sono belga e ho iniziato la mia carriera in Procter & Gamble proprio nel mio paese, il Belgio.

Dopo i primi sei anni di lavoro in P&G è iniziato il mio percorso di carriera internazionale, che mi ha vista trasferirmi a Ginevra, poi a Dubai, per poi tornare a Ginevra e arrivare pochi anni fa in Italia. Ho cambiato paese spesso, ricoprendo ruoli vicini ma spesso molto diversi, abbracciando con resilienza numerose sfide lavorative, culturali e familiari – sono sposata e ho due bambine di 12 e 8 anni – ma raggiungendo anche quei traguardi che oggi mi consentono di ricoprire questo importante incarico per l’organizzazione italiana.

Abbracciare i cambiamenti più drastici con resilienza e umiltà: quella volta in Svizzera

Tra le sfide più complicate ne ricordo una in particolare dove dovetti far appello a tutta la mia capacità di resilienza. Mi trovavo a Ginevra, avevo da poco cambiato incarico, da che mi occupavo del settore finanziario della categoria cura del bucato – quella che in Italia produce il Dash e Lenor – mi è stato proposto di dedicarmi alla categoria delle fragranze, al tempo P&G distribuiva profumi di noti marchi di alta moda. Seppur avessi già più di 10 anni di esperienza sulle spalle come professionista finanziaria, il passaggio dal settore main stream a quello luxury mi fece ritrovare in un contesto così diverso che mi sembrava di aver cambiato azienda!

La business unit a cui ero stata assegnata presentava diverse sfide da affrontare, sia in termini di go-to-market e relazioni con distributori e retailer, sia dal punto di vista strategico, evidenziando la necessità di rivedere alcune decisioni precedenti. Inoltre, collaborare con il settore della moda comportava dinamiche particolari che richiedevano un approccio differente su vari fronti. Ciò che volevo fare era applicare le mie esperienze pregresse e portare idee diverse e lontane da quel modo di fare business, ma notavo che molto spesso i miei suggerimenti non riscuotevano l’entusiasmo del team, non percepivo quella relazione di fiducia a cui ero abituata e questo mi faceva sentire demotivata e frustrata.

Una conversazione con mio marito mi ha fatto riconoscere le mie competenze nel ruolo. Ho quindi deciso di darmi un termine e di richiedere feedback al mio team riguardo al mio apporto e alle aree di miglioramento. Questo mi ha portato a coinvolgerli attivamente nel processo, dato che avevano una visione più completa del business luxury. Grazie a questa diversità di opinioni, siamo riusciti a raggiungere soluzioni più efficaci. Dopo alcuni mesi, la fiducia del mio manager e del mio team è aumentata notevolmente, incoraggiandomi a continuare ad ascoltare e a impegnarmi. È stato uno dei momenti più difficili della mia carriera, e senza questa resilienza e il supporto dei miei colleghi, non avrei potuto compiere 23 anni in questa Azienda.

Una crisi finanziaria senza precedenti: quella volta negli Emirati Arabi Uniti

Quando lavoravo a Dubai nella Sede Centrale che gestiva il cluster India e Middle East Africa mi sono trovata in un contesto economico e geopolitico molto diverso e lontano da quello che conoscevo e che avevo sempre vissuto. Non pensavo che avrei mai avuto a che fare con una delle crisi finanziarie più importanti della storia più recente, quella della crisi valutaria tra Nigeria ed Egitto, che mi ha fatto affrontare delle sfide notevoli ma che mi hanno formata e arricchita moltissimo dal punto di vista professionale.

Quella volta in cui affrontai una cultura molto diversa dalla mia: quella volta in Arabia Saudita

In P&G non ho mai incontrato sfide legate al fatto di essere una donna in un settore, quello finanziario, che tempo fa era concepito esternamente come prettamente maschile, ma mi è capitato invece di affrontare un contesto culturale molto diverso quando durante uno dei miei incarichi all’estero mi sono trovata a lavorare per una regione dove vi è una cultura in cui il ruolo della donna è concepito in maniera molto diversa rispetto ai paesi più occidentali. Mi capitò di lavorare con dei distributori locali e durante una visita a un nostro cliente in uno stabilimento dell’Arabia Saudita mi venne chiesto di non partecipare all’incontro di business perché di affari li ne parlavano solo gli uomini. Non fu piacevole, ma appresi che nel luogo in cui mi trovavo dovevo trovare un modo per convivere con una cultura molto diversa da quella che vivevo dentro P&G e in cui ero cresciuta.

Sfatiamo un mito: carriera internazionale e famiglia

Sfatiamo un mito: sviluppare una carriera internazionale e una famiglia è possibile. Con il racconto della mia esperienza ci tengo a sfatare un mito che sentiamo spesso quando incontriamo studenti nelle università: tanti giovani ragazzi e ragazze pensano che concentrarsi su una carriera internazionale non consenta di poter portare avanti parallelamente un progetto di vita familiare.

Non è così, si può fare, ma bisogna avere l’umiltà di riconoscere che da soli non si può fare tutto, abbiamo bisogno di essere aiutati e supportati, deve esserci una visione di vita condivisa. Nel corso di questi anni il mio più grande sostenitore è stato proprio mio marito, non solo a livello familiare ma anche a livello professionale, sostenendo le mie scelte, trasferendosi insieme a me e contribuendo così in maniera significativa al mio sviluppo professionale. Da quando sono diventata mamma ho sempre vissuto fuori dal Belgio, senza l’aiuto della mia famiglia o della famiglia di mio marito, anche lui dopotutto impegnato come me a ricostruire una carriera in paesi sempre diversi. L’importante è avere spirito di adattamento e individuare tutte le soluzioni possibili che possano aiutarci nella logistica quotidiana di una famiglia, consentendoci di avere un ottimo equilibrio nella vita familiare, nella vita di coppia e nella mia carriera.

P&G mi ha sempre aiutata molto in entrambi i miei congedi di maternità, la mia prima assenza fu per mia scelta abbastanza breve, consentendomi così di rientrare nel ruolo che ricoprivo in precedenza. Il cambio di vita che stavo affrontando diventando mamma per la prima volta era significativo, e consentirmi di ritrovare le persone con cui lavoravo prima e non dover ricominciare da zero mi ha permesso un rientro meno faticoso. Questo è stato possibile grazie al mio manager, che durante il mio periodo di assenza si è fatto carico del mio lavoro. Questo l’ho apprezzato veramente tantissimo, non so quante altre aziende al tempo avrebbero fatto lo stesso. Diversamente, la mia seconda assenza per maternità è stata volutamente più lunga, avevo voglia e bisogno di dedicarmi alle mie bambine in una maniera diversa, consapevole che al mio rientro avrei ricoperto un nuovo ruolo e che sarebbe stato maggiormente sfidante.

Qualche consiglio per chi desidera intraprendere una carriera internazionale in P&G

Nella mia esperienza, ciò che ha assorbito più tempo ed energia è stato il fatto di cambiare ruolo e/o paese ogni 2 o 4 anni, e oltre a dover conoscere usi e costumi dei diversi paesi, ho dovuto sempre ricostruire i rapporti e le relazioni professionali con i miei colleghi. È stato impegnativo, non lo nego, ma mi ha arricchita moltissimo e oggi posso dire di avere tanti amici sparsi un po’ per tutto il mondo.

Se si vuole intraprendere una carriera internazionale è necessario farlo con un approccio incentrato sull’apprendimento, dove umiltà e resilienza devono essere sempre a portata di mano. Pensare di andare in un nuovo paese e dare per scontato di sapere già tutto è sbagliato; le esperienze formano un grande bagaglio personale, ma la cultura e il modo in cui funziona il business cambiano da paese in paese.

Per chi desidera intraprendere una carriera internazionale nel Finance in P&G

Nel mondo del Finance ci sono tantissime funzioni, si può fare la parte di accounting per un cluster di più Paesi, si può lavorare alla parte finanziaria di uno stabilimento produttivo, si può lavorare alle strategie di innovazione a livello finanziario, così come ai processi di tasse specifici per un paese, tutte queste esperienze molto diverse come si possono fare in un solo Paese? Per questo il mio consiglio per chi vuole avviare una carriera internazionale è quello di iniziare a mettere le basi in un paese, non obbligatoriamente quello di nascita, ma poi dopo qualche anno cercare un incarico internazionale.

Trasferirsi è importante per lo sviluppo professionale, per crescere diverse skills che siano queste hard o soft, ogni paese è diverso sia da un punto di vista di business che culturale, e questo bagaglio di esperienza è veramente prezioso. Intraprendere una carriera internazionale non è un must-have naturalmente, ci sono momenti della nostra vita dove la mobilità non sempre è un’opzione perseguibile, ma mi sento di incoraggiarvi a farlo, anche solo per un breve periodo, perché rappresenta un'opportunità straordinaria per chi desidera crescere professionalmente e personalmente in un ambiente stimolante e multiculturale.

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