18/6/2024
Cos’è la leadership e come svilupparla
La leadership è una delle competenze più richieste e apprezzate nel mondo del lavoro, ma anche una delle più difficili da definire e sviluppare. A volte si tende a pensare sia innata, ma non è esattamente così: come tante soft skill può essere allenata e migliorata con l’esperienza.
Che cos’è la leadership?
Il termine leadership deriva dal verbo inglese to lead, che significa guidare, condurre. Per questo la leadership è l’abilità di una persona di ispirare, motivare e guidare altri individui verso un obiettivo comune. Un leader dovrebbe possedere doti di integrità, trasparenza e coerenza che gli permettono di influenzare positivamente i membri del proprio team.
In azienda le figure di leadership sono essenziali per trasformare le idee in azioni concrete, definendo una strategia e lavorando con entusiasmo e spirito di innovazione. Il leader, infatti, è di solito una persona mossa da forte passione, in grado di trasmettere la propria energia a chi lo circonda; al tempo stesso, però, è fondamentale abbia anche doti di ascolto e di intelligenza emotiva che gli consentano di essere un punto di riferimento per i propri colleghi.
La differenza tra leadership e management
Spesso, tendiamo a confondere leadership e management, ma, sebbene a volte coincidano, non sono la stessa cosa. Il manager in azienda è una figura che ha il compito di gestire un team di persone, organizzando il lavoro e svolgendo una funzione amministrativa.
La leadership è una dote che potenzialmente qualsiasi figura professionale può sviluppare, indipendentemente dal ruolo. Il leader non necessariamente deve gestire il lavoro e i processi, ma è in grado, comunque, di guidare gli altri nel momento in cui gli viene assegnato un compito.
Quali sono le qualità di un leader?
Le competenze richieste a un leader sono diverse e, sebbene siano influenzate dalle inclinazioni personali, possono essere apprese e allenate con il tempo; si tratta, infatti, di soft skills che derivano in parte anche dall’esperienza, dalla capacità di adattarsi alle situazioni e di apprendere da esse.
Lo stile di leadership in Procter & Gamble è caratterizzata da molti elementi, tra questi vi sono tre principali competenze che sono essenziali per i leader del futuro:
- La capacità di imparare continuamente, ma anche di disimparare. L’apprendimento continuo, che dura tutta la vita, è un aspetto importante di un buon leader, che non deve mai perdere la curiosità e l’umiltà necessarie per continuare a studiare e a informarsi. Al tempo stesso, però, è importante anche saper decostruire alcuni concetti appresi per lasciare spazio a nuove visioni e nuove teorie.
- La “re-perception”, un termine usato dalla futurologa Amy Webb, ossia l’abilità di guardare alla realtà con occhi sempre diversi per cogliere le opportunità che altrimenti non vedremmo.
- L’esercizio dell’inclusività radicale, ovvero la propensione a favorire e agevolare l’inclusività, rendendola uno strumento di business. È infatti parlando con perone che hanno idee ed esperienze diverse che si può apprendere di più, è dal dialogo fra menti diverse che si ottengono le idee migliori.
I 6 tipi di leadership secondo Goleman
Non esiste un solo modo di essere un leader. Daniel Goleman, psicologo, scrittore e giornalista statunitense ha individuato diversi modelli di leadership accumunati dalla necessaria ottima capacità di comunicazione, tra cui:
- Leadership visionaria: è distintiva di coloro che sono molto bravi a rendere concreti obiettivi a lungo termine, sono dotati di carisma e self-confidence e, attraverso l’empatia, riescono a creare un legame con i colleghi.
- Leadership democratica: prevede la creazione di un ambiente inclusivo che si basa sulla comunicazione e sull’ingaggio di tutte le persone che ne sono parte e che prevede una ripartizione della responsabilità.
- Leadership di tipo coach: pone al centro la crescita dell’azienda e il benessere dei dipendenti, creando una connessione tra obiettivo di business e gli interessi e le aspirazioni del team.
- Leadership esigente: molto concentrata sugli obiettivi, il leader mira a portare il team al successo e lo fa stimolando tutti a fare del proprio meglio – per questo può avere dei risvolti non sempre positivi.
- Leadership gentile: la sua caratteristica principale è l’armonia che vige nel gruppo di lavoro, ottenuta anche grazie alle doti comunicative e di empatia del leader, che è in grado di gestire efficacemente i conflitti e creare legami profondi.
- Leadership autoritaria: prevede un approccio più vicino al comando e al controllo, dove il leader accentra il lavoro, prende decisioni rapidamente e riduce al minimo il confronto – questo tipo di leadership è stato identificato come utile solo in rare occasioni.
Come migliorare le proprie doti di leadership
Migliorare la propria leadership è un percorso che può cominciare già con l’inizio della carriera e non terminare mai:c’è sempre qualcosa in più che si può apprendere con il tempo.
Per iniziare, la cosa più importante è cercare di capire quali sono i propri punti di forza. Sei una persona carismatica che, quando parla, ha gli occhi sempre puntati su di sé? Oppure tendi a percepire le emozioni descritte dalle persone nel momento in cui ti raccontano un episodio personale? Queste sono solo alcune domande che puoi porti per investigare sui tuoi punti di forza e, una volta compresi, potrai lavorare sul loro consolidamento e sullo sviluppo dei punti più deboli.
Per fare tutto questo è possibile seguire dei corsi di formazione specifici,e mettersi costantemente alla prova facendo esperienza. Da questo punto di vista, l’ambiente di lavoro gioca un ruolo cruciale nella crescita lavorativa della persona: un’azienda che consente a ciascun individuo di mettersi in gioco e di assumersi responsabilità, ma che al tempo stesso è disposta a formare e affiancare le risorse nella loro carriera, avrà con ogni probabilità più leader di valore.
P&G e la filosofia della crescita in azienda
Nel corso degli anni P&G si è guadagnata la reputazione come una delle migliori ”scuole di leadership” al mondo. Alla base c’è un lavoro specifico che parte sin dal processo di selezione, ovvero dall’identificazione dei talenti che vengono ricercati nelle migliori università italiane attraverso un programma specifico di recruiting.
Una volta entrati in P&G, ogni persona, indipendentemente dalla propria esperienza, lavora da subito su progetti di grande responsabilità, con l’obiettivo di favorire l’apprendimento attraverso il lavoro su progetti concreti. La cultura aziendale di Procter & Gamble è infatti basata sulla fiducia (trust) e sulla responsabilità individuale (accountability): tutti hanno chiari i propri obiettivi di lavoro, che vengono definiti ogni anno, verificati e ridiscussi su base regolare. La performance individuale si misura sulla base del raggiungimento di quegli obiettivi.
Ovviamente accanto al cosiddetto “training on the job” c’è un intenso programma di training interno, funzionale, gestito da managers P&G e da esperti esterni per alcune tematiche specifiche, oltre al coaching giornaliero che avviene naturalmente grazie alla supervisione del proprio manager.
In P&G, infatti, ogni leader è responsabile sia dei risultati di business del proprio team sia della formazione delle proprie persone, ed è valutato sulla base della crescita dei manager con i quali lavora e sui feedback che riceve dai suoi collaboratori diretti e dai colleghi con i quali interagisce.
A questo aspetto formativo, si aggiunge un percorso di carriera internazionale che porta il manager a ricoprire ruoli in funzioni diverse e in differenti categorie di prodotto e mercati, per sviluppare una visione completa del business.
Scopri le esperienze personali dei nuovi assunti in azienda con la serie di video interviste “Dietro le quinte” che racconta il mondo di P&G attraverso gli occhi dei suoi dipendenti.