Placeholder

21/5/2025

Perché il benessere in azienda è una priorità?

“Non possiamo dare il meglio se le nostre persone non sono al massimo del loro benessere.”

P&G promuove la consapevolezza sulla salute mentale

“Proteggere la salute fisica e mentale insieme alla sicurezza delle persone di P&G è la nostra principale priorità. È fondamentale che i dipendenti vivano un’esperienza di lavoro migliore così da poter, a nostra volta, offrire il meglio a clienti e consumatori” ha affermato Tracey Grabowski, Chief Human Resources Officer.

Citazione Sul benessere mentale di Tracey Grabowski

“Il benessere personale è stato posto in primo piano negli ultimi anni, ma il nostro obiettivo in P&G è rendere il benessere in azienda una priorità che provochi il massimo impatto sul business anno dopo anno” ha continuato. “In sostanza non possiamo dare il meglio se le nostre persone non sono al massimo del loro benessere.”

Un modo importante con cui promuoviamo il benessere in azienda è attraverso politiche di welfare aziendale che supportino il benessere fisico, mentale e finanziario dei dipendenti. Sono a disposizione agevolazioni per la cura del dipendente e della famiglia, per lo svolgimento di attività sportive e per la prevenzione. Per la salute mentale, P&G offre servizi di counseling per affrontare i momenti più difficili, ma anche diverse politiche che agevolino la fruizione del tempo libero e un buon equilibrio tra vita privata e lavoro, come i congedi parentali più equi tra partner e la possibilità di organizzare il lavoro in modo flessibile. Inoltre, garantendo una formazione continua a tutti i livelli di esperienza, P&G aiuta i suoi dipendenti a stabilire un benessere finanziario a lungo termine, basato sulla pianificazione.

“Oltre ai benefit, l’azienda fornisce una quantità di risorse e materiali didattici formativi. Anche il supporto alla leadership e i modelli di riferimento sono determinanti” ha affermato Grabowski. “I nostri leader si impegnano a trovare dei punti di riferimento per l’auto-cura della vulnerabilità e il riequilibrio; quindi, diamo a tutti la possibilità di fare altrettanto.”

Esempi concreti di benessere in azienda

Il benessere è un concetto profondamente personale, che varia in base alle esigenze individuali. Per questo, P&G propone soluzioni personalizzate per le diverse fasi della vita o della carriera, offrendo programmi flessibili che si prendono cura di tutti gli aspetti fondamentali del benessere. Questo approccio contribuisce a creare un ambiente lavorativo più inclusivo e produttivo, che stimola la crescita e riduce i rischi di burnout, attraendo e mantenendo così anche nuovi talenti.

Cosa succede quando si mette in secondo piano il proprio benessere

Fama Francisco, Chief Executive Officer - Baby, Feminine and Family Care, dopo circa un anno e mezzo di pandemia si è resa conto, come molte altre persone, che la sua vita lavorativa e personale si stavano confondendo.

“Avevo perso tutti i confini dell’equilibrio vita-lavoro,” ha dichiarato, “le giornate si allungavano e le notti si accorciavano. Ho iniziato a prendere cattive abitudini, a non dormire a sufficienza, a mangiare cibi poco sani.”

Evidenziando la necessità di fare un passo indietro, di prendersi del tempo per riflettere sul proprio benessere personale e di ricentrare le priorità, Fama ricorda il momento in cui ha capito che anzitutto doveva essere più gentile con sé stessa per essere la migliore versione di sé, a casa e al lavoro. “Non puoi versare da una tazza vuota”, ha concluso.

“Gran parte di questo viaggio è resa possibile dal fatto che ognuno di noi condivide il proprio viaggio personale su sfide, lotte e piccole vittorie,” per Fama vittorie significava fare piccoli cambiamenti per eliminare le cause di stress e assicurarsi che tutti gli aspetti importanti della sua vita, come passare più tempo con la famiglia, non venissero messi in secondo piano.

Il benessere fisico e mentale è una questione personale che può cambiare nel tempo

Jen Davis, che ha recentemente assunto la carica di Chief Executive Officer - Health Care, ha dichiarato di concentrarsi volutamente sul benessere fisico e mentale, che secondo lei è un viaggio personale, diverso per ciascuno.

“Lavoro con costanza per sviluppare le abitudini e l’atteggiamento mentale che mi danno l’energia e la resistenza di cui ho bisogno per dare il meglio di me e anche per aiutare gli altri a dare il meglio di sé” ha precisato. “Dovremmo tutti parlarne e aiutarci a vicenda nelle nostre attività individuali.”

Jen, che da sempre ama avere l’esercizio e lo sport nella sua vita, afferma che le sue abitudini sul benessere sono cambiate nel tempo. “Il benessere fisico è alla base della mia salute mentale ed emotiva. Col tempo ho imparato che il cibo, l’idratazione e qualche tipo di attività quotidiana mi aiutano a rimanere resiliente.”

Quando un evento pianificato o un imprevisto le fa perdere un allenamento o ha come conseguenza un’alimentazione meno disciplinata, lo vive come una scelta, non come un fallimento. Sta attenta a far sì che non diventi un’abitudine e, piuttosto, il giorno successivo ritorna subito ad alternative migliori.

Inoltre, vede un valore nel cambiamento di approccio, specie quando si affrontano situazioni difficili: dalla paura del fallimento all’entusiasmo per ciò che potrebbe essere possibile: “Cerco di capovolgere il problema e pensare quale sia la cosa migliore che possa accadere se lo affrontiamo come catalizzatore di crescita e innovazione.”

L’importanza dell’equilibrio tra vita privata e lavoro

Priya Mohan sostiene che l’equilibrio vita-lavoro offerto da un ambiente di lavoro ibrido favorisca anche il benessere personale. In qualità di direttore delle risorse umane di Feminine Care in Nord America, tra i vantaggi dello smart working e del lavoro ibrido ha visto aumentare la produttività personale dei dipendenti.

“Le persone stanno guadagnando più ore al giorno da dedicare al lavoro,” ha detto, “ma dobbiamo bilanciarlo in termini di benessere fisico e mentale in modo da non stare seduti davanti allo schermo del laptop per 12 ore.”

Ciò significa incoraggiare le persone a fare pause più lunghe o concludere le riunioni cinque o 10 minuti prima di un’ora; ogni tanto qualcuno potrebbe fare una passeggiata mentre è in call. “In Nord America abbiamo anche i Recharge Fridays, con tempo dedicato per far sì che i dipendenti possano recuperare il ritardo sul lavoro o partecipare a piccole riunioni individuali.”