L’indagine: italiani maniaci del bucato. Relax, poi lava Dash!

Gli italiani puntano a capi perfetti, senza macchie e batteri, e Dash soddisfa queste necessità.

Italiani, popolo di santi, poeti, navigatori, e…maniaci del bucato! Sono infatti molteplici le accortezze che adottiamo per ottenere capi perfetti. Il bucato, infatti, si rivela un’attività frequente, con una media di 3,5 lavatrici a settimana. Obiettivo delle varie fasi che precedono il lavaggio? Sconfiggere il nemico numero uno, le macchie, subito seguito da germi e batteri.

È quanto emerge da un recente sondaggio condotto da Dash, il noto marchio Procter & Gamble leader in Italia nella categoria dei detersivi per lavatrice, che ha ispirato la sua nuova campagna TV “Relax, poi lava Dash” in cui si raccontano, in modo del tutto inedito, divertente e - a tratti - spiazzante, le manie del bucato degli italiani e si placano le loro ansie con una formula super efficace contro macchie e sporco.

Cosa preoccupa gli italiani quando fanno il bucato?

Macchie e igiene sono infatti le due principali fonti di preoccupazione per gli italiani alle prese con il bucato. Tra i benefici più importanti di un prodotto per il bucato, gli italiani indicano proprio la rimozione delle macchie (78,1%) e l’igiene (71,7%). Tra i problemi più comuni e stressanti, invece, spicca al primo posto, per ben il 61% degli intervistati, la convinzione che le macchie andrebbero lavate subito, prima che si secchino e diventino ancor più difficili da rimuovere dai vestiti; a questo si aggiunge la preoccupazione per la frequenza e facilità con cui i capi si macchiano con cibo, caffè, vino, sporco, erba, fango e molto altro (60%).

A salvare la situazione è Dash che, grazie alla sua estrema efficacia, riesce a garantire risultati perfetti anche quando non è possibile lavare subito i vestiti: la sua formula extra smacchiante, infatti, è in grado di rimuovere le macchie più ostinate, anche quelle secche da sette giorni, mentre la formula extra igienizzante garantisce un pulito profondo contro sporco e batteri, anche a 30 gradi.